Comunicato stampa 04/05/2019 – Visita pastorale di mons. Mario Delpini e appuntamenti del weekend

Categorie: 50esimo

Venerdì 3 maggio 2019, in occasione del #50esimo anniversario dell’oratorio don Antonio Tagliabue, la nostra comunità pastorale ha avuto l’occasione e l’onore di ospitare monsignor Mario Delpini arcivescovo di Milano. Nonostante il tempo e un freddo decisamente fuori stagione per essere maggio, la chiesa era gremita di persone in attesa di vedere l’arcivescovo alla sua prima visita pastorale sul nostro territorio. Dopo un breve discorso di don Gianbattista, che qui riportiamo:

Grazie Mons. Mario, per la sua presenza.
Stiamo celebrando i 50 anni del l’oratorio Don Antonio Tagliabue e dopo la bellissima giornata del 1 maggio, dopo le molte iniziative per questo Cinquantesimo , questa sera siamo ancora riuniti attorno all’altare per rendere grazie al Padre e per spezzare il pane dell’Eucarestia e per ascoltare la parola di Dio che lei poi ci sminuzzerà. Il cammino che abbiamo ancora davanti è lungo, è il cammino della testimonianza di questa nostra fede ai piccoli e ai giovani della comunità, un cammino e un compito che non termina. Questo momento ci darà forza per continuare la missione affidataci dal Signore Risorto. Ne siamo sicuri.
Ringrazio subito tutta la comunità pastorale e parrocchiale con i suoi consigli e commissioni, la Diaconia, in particolare Don Gabriele responsabile della Pastorale giovanile della comunità per il suo lavoro puntuale e dedicato in oratorio e con i ragazzi, ringrazio gli altri preti che hanno svolto questo servizio prima di Don Gabriele, (la comunità ne ricorda con gratitudine l’impegno) ringrazio i sacerdoti e le religiose che hanno maturato nel nostro oratorio la loro vocazione, e ringraziamo Don Giuseppe che ha sempre avuto da parroco una particolare attenzione all’oratorio… e noi tutti, sacerdoti pregheremo in questa messa per i collaboratori defunti, per i sacerdoti defunti che ben avete conosciuto e per il cammino dell’oratorio futuro, ovvero per i ragazzi, adolescenti giovani, catechisti educatori e tutti i collaboratori…

Al termine di questa introduzione la funzione ha avuto inizio.
Al momento dell’omelia monsignor Delpini ha pronunciato la seguenti parole che riportiamo qui integralmente:

Che cosa ci basta?
Tre parole per chi volesse arrivare dove è la festa di Dio

Nella storia di un oratorio si possono ascoltare tre parole: sono la voce della mura, sono la voce delle generazioni passata, sono la voce degli educatori e dei ragazzi che ne hanno fatto la storia. Sono eco della parola di Dio.

Desideri e non capricci.
I capricci nascono dall’attrattiva delle cose: la vetrina che esibisce dolci e profumi di brioches appena sfornate fa nascere il capriccio di entrare in pasticceria anche se hai appena finito di fare colazione. Le case si riempiono di giocattoli che non si usano più, di vestiti che sono piaciuti una volta, di cianfrusaglie che non si sa neppure da dove vengano. Il capriccio insegue cose ed esperienze che in un momento hanno suscitato interesse e poi si sono rivelate cianfrusaglie inutili.
Il desiderio nasce dalla promessa di una persona amica e affidabile: Gesù rivolge ai suoi amici la promessa di una dimora in cui essere felici e in loro nasce il desiderio che la promessa di realizzi. Conoscere il Padre, partecipare della vita di Dio. Il desiderio è l’attrattiva che unifica la vita se è risposta alla promessa del Signore, è l’intuizione che il bisogno che sentiamo di essere felici, di vivere e di non morire può trovare compimento.
“Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: ”Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi”.

Pellegrini e non vagabondi.
Ci sono tanti che si spostano: sono i turisti che vanno per il mondo in cerca di curiosità da fotografare per mostrarle agli amici; sono i migranti che sfuggono da situazioni di miseria e di violenza senza sapere bene dove andare; sono i vagabondi che vanno e vanno e non arrivano da nessuna parte.
Ci sono invece i pellegrini: sono persone in cammino verso il luogo in cui trova conforto una tristezza, riceve il perdono una vita di peccato, la solitudine e lo smarrimento sperimentano un incontro con il mistero di Dio. I pellegrini si muovono perché hanno una meta da raggiungere e una strada da percorrere, i vagabondi si muovono per non stare fermi; i pellegrini usano il tempo per arrivare là dove sanno di ricevere una grazia, i vagabondi usano il tempo per restare in movimento; i pellegrini quando arrivano al luogo sacro hanno la gioia di aver raggiunto uno scopo, i vagabondi non arrivano mai da nessuna parte, accumulano esperienze qua e là, non hanno meta.
“Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità, la vita.

Insieme e non da soli.
La chiamata di Gesù, la sua promessa non è per individui isolati, per percorsi solitari, ma per fratelli che sono convocati. I pellegrini che credono alla promessa, che sono mossi da un desiderio sono un popolo che si raduna per arrivare alla meta. Sono insieme, non per coincidenza o per utilità, non come quelli che si trovano per caso sullo stesso treno. Sono insieme perché la parola che li ha chiamati li ha resi popolo di Dio, ha stabilito una fraternità, ha insegnato loro che non si entra nel Regno come se fosse un traguardo da vincere lasciando indietro gli altri. La risposta alla vocazione raduna in una convocazione.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

L’arcivescovo prendendo spunto anche dal motto scelto per celebrare il #50esimo (…di generazione in generazione…) ha paragonato le voci di coloro che durante questi cinquant’anni si sono avvicendati in oratorio all’eco della parola di Dio. Al termine della funzione i fedeli hanno accompagnato l’arcivescovo in Oratorio dove ha incontrato i ragazzi dell’iniziazione cristiana nel teatro, gli adolescenti e i giovani nella chiesetta, le autorità civili, militari e i consigli pastorali in sala conferenze e il resto dei fedeli sotto i portici dell’oratorio dove la banda dei Bersaglieri ha dato il benvenuto al monsignore. I video degli interventi dell’arcivescovo come anche quello dell’omelia sono presenti sul nostro canale youtube.

Oggi, sabato 4, la festa continua. A causa delle avverse previsione meteorologiche gli eventi avranno luogo all’interno dell’oratorio: a partire dalle 19 ci sarà la serata karaoke al bar dell’oratorio e poi dalle 21 nel salone-teatro ci sarà il concerto dei LigaShow band tributo di Luciano Ligabue. Lo stand gastronomico sarà attivo a partire dalle ore 19.

Domani, domenica 5, l’ultimo giorno di celebrazioni: a partire dalle 14.30 SportInsieme – Giornata dedicata agli sport organizzata da ASD Vulcania e PraticamenteGiovani.
Solamente per questo giorno torneranno a disposizione, dopo 20 anni, i mitici SCUDI, la moneta del nostro Oratorio. Ci saranno diverse prove e discipline a disposizione dei partecipanti per guadagnare scudi con i quali potrete acquistare numerosi premi. L’invito è esteso a tutti: bambini, giovani e adulti. Gli scudi sono cumulabili. Tra i premi a disposizione ci saranno: una Smart TV full HD, un Hoverboard e una Mountain Bike
Alle 21 concerto del gruppo Babylonish nel salone-teatro dell’oratorio. Per tutto il giorno sarà aperto lo stand gastronomico.