A Sant’Antonino “l’opera pop” del Teatro Instabile di Lissone

E’ sabato sera, la settimana di lavoro è finita, fa freddo e mi sono messo sul divano, quando mia figlia mi dice: “Papà andiamo in oratorio, sai c’è un recital!”Così comincia la trattativa: “Dai, mi porti?”, e io: “Ma no. Guarda ti porto ma poi…”. Insomma mi sono lasciato convincere e così ho deciso di andare.

Il salone è già buio, perché siamo in ritardo, ma subito trovo i posti che gli amici ci hanno riservato. Le luci e la musica mi coinvolgono; è una trama conosciuta, Cenerentola, ma la differenza la fanno loro, gli attori. Non sono giovanissimi, ma la passione, la voglia e l’entusiasmo si percepiscono; qua e là qualche battuta un po’ piccante messa al punto giusto. E intanto Cenerentola dice tutto il suo desiderio di felicità, di famiglia, di amore donato e ricevuto: un desiderio che rivolge alla mamma che non c’è più.

Il tempo passa, e come in un recital che si rispetti arriva la fine del primo atto, si accendono le luci e con gioia vedo che ci sono anche famiglie amiche di Lonate e Ferno: insomma una comunità che fa festa insieme.

Gli attori cantano e ballano come dei professionisti, e così mi chiedo che lavoro fanno: che non siano veramente degli attori professionisti ? Scoprirò più tardi che uno è medico, l’altro è un consulente d’azienda e la domanda si fa sempre più stupita: ” ma chi glielo fa fare?”

La trama continua e il principe vuole un amore vero e non comprato dai soldi e dal rango: un amore sincero. Così incontra al ballo Cenerentola che gli dice tutta la semplicità di una ragazza che ha un desiderio d’infinito, di eterno “e vissero felici e contenti”. I bambini che li guardano con gli occhi sgranati sono coinvolti dalla fata quando cerca il camino, o quando deve nascondere la zucca, perché non l’ha trasformata in una carrozza, ma in una più attuale Vespa. Il finale lo conosciamo: il principe sposa Cenerentola e ci sono balli e canti gioiosi. E’ un finale coi fuochi d’artificio ma… gli attori non finiscono di stupire quando salutano: Mafalda gira tra il pubblico, salutando scherzando e facendo “selfie” con i ragazzi.

Loro, gli attori, sono contenti perché ci hanno regalato un sorriso e ci vedono contenti di stare lì, di stare insieme. Grazie davvero per la bella serata!

 

Maurizio Mainini